21/11/21 - Esce l'audiobook di ITALIA con la splendida interpretazione di Stefania Patruno

Il gran giorno è finalmente arrivato! La versione audio di ITALIA, interpretato dalla suadente voce della celebre doppiatrice Stefania Patruno, è finalmente uscita e a disposizione di tutti coloro che la vogliono ascoltare! Questo sarà solo il preludio di un sacco di novità e iniziative legate alla sua uscita. L'audiobook è disponibile interamente su Audible, su questo sito e, nei suoi primi quattro capitoli, in podcast su Spotify. Cliccando sul link d'acquisto, riceverete l'intero file in alta qualità e su richiesta l'opera divisa nei singoli capitoli! Volete saperne di più? Non vi resta che tenere d'occhio questa pagina e i miei canali social! Saludos! AC

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IN COLOMBIA! Nella patria dei Cafeteros

Era il 2007. Per la prima volta in vita mia salivo su un aereo intercontinentale, l'unica cosa che volevo durante quel volo era non cadere in mezzo all'Oceano Atlantico e arrivare sano e salvo a destinazione. 
Ricordo come se fosse ieri una hostess che, subito dopo il decollo da Amsterdam, mi chiese se gradissi un caffè, considerando l'ora mattutina. Nei miei precedenti voli in giro per l'Europa, avevo sempre rifiutato a priori quel tizzone di acqua sporca che solo a guardarlo mi faceva pensare a un'evacuazione, abituato com'ero all'ottimo caffè espresso che bevevo tutte le sante mattine al bar dalle parti di casa mia. L'espresso veloce, quello che si beve al banco e che è paragonabile a una sosta in Autogrill per urinare. Un gesto rapido, una sferzata di energia in una tazzina bianca, potente come un complesso vitaminico, immediato come l'acqua fredda al mattino sulla faccia.
Quando quella hostess mi offrì un bicchiere di plastica con del caffè americano e una bustina di polvere bianca da scioglierci (era latte in polvere, subito a pensar male!), non potei dire di no (forse semplicemente perché la hostess in questione era carina, ma è passato tanto tempo, non mi ricordo).
Sono passati otto anni da quell'episodio.
Da quella volta non ho più bevuto un espresso neppure per scherzo e la mia visione del caffè è cambiata radicalmente. Non sto parlando di sapori, non sto parlando di gusti, anche perché non si può pretendere molto in fatto di qualità da un caffè di una compagnia aerea consumato a 10mila metri di altitudine. Mi riferisco più alla concezione stessa di un momento di pausa. Il caffè americano può essere considerato come un the per gli inglesi. Un rallentamento, un attimo di pausa che si dilunga, che fa gustare molto di più quello che abbiamo intorno e quello che abbiamo sul tavolo. In quel caso era godersi lentamente l'acqua tutta uguale dell'Oceano che stavo sorvolando da un finestrino di un boeing.
Nel tempo la pausa caffè è diventata per me esattamente quella degli inglesi. Quello che prima consideravo pura acqua sporca è diventato con il passare degli anni il mio the al caffè, indispensabile adesso quando ho bisogno di un momento per concentrarmi nella scrittura.
Un momento nel quale non ci si ricarica in fretta e furia per ripartire spediti, ma più un frangente del giorno nel quale ci si ferma a riflettere qualsiasi cosa si stia facendo.
Il caffè mi ha inseguito in tutti questi anni, io ho inseguito lui e alla fine l'ho trovato nella sua qualità più eccelsa nel Paese dove perfino la nazionale di calcio si rifà ad esso ( I Cafeteros).
Così, dopo qualche utilissimo giorno a Bogotà, mi sono spostato più a sud nella zona Cafetera più importante al mondo, dove si coltiva la Caffea Arabica che poi finisce nei nostri grossi tizzoni fumanti.
 L'Eje Cafetero ha proprio qualcosa di pittoresco, che si può apprezzare percorrendo le valli fertili del Quindio, ammirando le interminabili piantagioni del caffè di altissima qualità. Qualità che molti (italiani) non capiscono proprio per la differenza di somministrazione di cui sopra. Mi è capitato in alcuni casi di regalare caffè colombiano a chi è abituato all'espresso. Il risultato è stato considerarlo di un sapore esageratamente forte rispetto al caffè al quale erano abituati.
Salento, piccolo pueblo del Quindio (che non è una bestemmia) dove ho piantato la bandierina per una notte prima del mio ritorno in Ecuador, è un comune minuscolo nel bel mezzo delle piantagioni che regge la sua economia proprio sulla coltivazione di caffè, oltre che delle patate, frumento e legumi.
L'Eje Cafetero è una regione geografica che comprende tre dipartimenti colombiani: Risaralda, Quindio e Caldas. Le condizioni climatiche particolarmente miti, con temperature che variano tra gli 8 e i 25°C e il territorio individuato in un bosco tropicale compreso tra i 1300 e i 1700m slm favoriscono la coltivazione e la produzione del caffè universalmente riconosciuto come il migliore al mondo.

Ma non provate a prepararlo in una moka o in una macchina per espresso...







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