21/11/21 - Esce l'audiobook di ITALIA con la splendida interpretazione di Stefania Patruno

Il gran giorno è finalmente arrivato! La versione audio di ITALIA, interpretato dalla suadente voce della celebre doppiatrice Stefania Patruno, è finalmente uscita e a disposizione di tutti coloro che la vogliono ascoltare! Questo sarà solo il preludio di un sacco di novità e iniziative legate alla sua uscita. L'audiobook è disponibile interamente su Audible, su questo sito e, nei suoi primi quattro capitoli, in podcast su Spotify. Cliccando sul link d'acquisto, riceverete l'intero file in alta qualità e su richiesta l'opera divisa nei singoli capitoli! Volete saperne di più? Non vi resta che tenere d'occhio questa pagina e i miei canali social! Saludos! AC

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ECUADOR, L'Ecuadorellum


Va da sè che il mondo è alquanto strano e piccolo, oltre che assolutamente insignificante, bello da vivere e gioioso nella sua instabilità. 

La instabilità di Cuenca per esempio: una città che ha le variazioni climatiche di una persona affetta da disturbo bipolare: 3 stagioni (perché l'inverno non esiste) racchiuse nello spazio di 24 ore. 

Pensa che noia la stabilità dell'Ecuador, che ha una burocrazia che mi fa rimpiangere le code chilometriche alle poste di Licata, se non altro per le divertentissime risse che ne scaturiscono. 

Qui nessuno si lamenta, la gente aspetta nel traffico senza spazientirsi e le code infinite diventano motivo per conoscersi meglio e raccontare i fatti propri a una ottuagenaria andina che parla il kitchua. 
A ogni ufficio pubblico, che sia una banca, un ufficio postale o semplicemente Western Union, c'è una guardia armata che parla due lingue e che già da sola è apparentemente capace di dirti se ha senso l'interminabile attesa che dovrai fare. Apparentemente. Solitamente poi, le sue informazioni sono in contrasto con l'impiegato allo sportello.

 Qui hanno Correa. 
Hanno un paese con la governabilità. Dettagli che il buon Rafael ormai stia pericolosamente imboccando la deriva del dittatore delle banane. Ah Rafa, un consiglio gratis se vuoi campare ancora a lungo: Qui non siamo in Italia. Scava sotto casa tua per trovare il petrolio, lascia stare lo Yasuni, se non vuoi finire dentro il pentolone di qualche indigeno incazzato.

Ma dicevo, va da se che il mondo è strano ecc ecc. e un disgraziato, per giunta clandestino, non può nemmeno andare alla panetteria all'angolo per fare colazione, che incontra un coatto italianissimo che, scrutata la sua maglietta con il logo del M5S gli dice testuali parole:
"Aoooh, levate 'sta camiseta, avete rovinato l'Italia. Dovevate allearvi con il PD. Siete peggio de BBerluscone! Per corpa vostra me tocca votà Renzi!

 Ma sono arrivati fino a qui con questa invenzione del governo del cambiamento? E vota la camicia bianca con il nulla intorno (bellissima), sei liberissimo di farlo!

Nemmeno Mussolini è riuscito a rovinare l'Italia in sei mesi (ci ha messo un pò di più), ci deve riuscire Di Battista?

Dopo che ci rido su e ci beviamo un caffè insieme si congeda affermando "tu me sembri in gamba, dovresti farlo tu un partito e cambià 'sta merda de legge elettorale"
Bah, per il partito lo prenderò in parola, è già pronta una versione italo-americo-gringo-cubano-ecuadoriana-venezuelana del partito X (il partito, si, io voglio sgraffignare tutti i rimborsi elettorali, non lavoro per la patria :-) ).
Non voglio fare finta di essere quello che "Sono all'estero quindi di quello che succede in Italia non mi frega una mazza". E' stato così per mesi, ma alla fine il teatro della politica italica è meglio di qualsiasi spettacolo da circo ed è pure gratis.
Mi guardo un pò di articoli sulla legge elettorale, coloro che propongono doppio turno, mattarellum, nonmenefregauncazzum, porcellum, napolitanellum aizzando le discussioni online e passando per giuristi senza giuria, come i migliori allenatori che non allenano perché sono troppo impegnati a fare i taxisti.

Così arrivo a un'agognata conclusione. 

I politici italiani sono come quei bambini che non sanno perdere ma soprattutto non sanno giocare, e seguitano ad aggiungere porte ai bordi del campo di gioco perché hanno i piedi talmente storti che non metterebbero dentro la palla, nemmeno se il portiere fosse colto da un attacco improvviso di dissenteria anemica.
Dove si è mai visto che le regole del gioco le cambia chi gioca in base a come gioca? Giusto in Italia, patria di va tutto a rotoli ma oggi non mi rompere le palle perché c'è la partita.

Dove sono finito? A parlare di calcio ovviamente.

Tornando alla politica, io non voglio fare il semplicista o il facilone da quattro soldi, ma a casa mia in una corsa (per non fare il solito paragone calcistico) si vincono medaglie d'oro per centesimi di secondo, non trionfa un corridore solo quando distacca gli altri di 8 minuti. Certo, la politica deve rappresentare tutti, ma ha senso fare questo discorso quando il 50 % delle persone in Italia non va più a votare? 
In Venezuela alle ultime elezioni Maduro ha vinto con lo 0.6 % di differenza rispetto a Capriles e il sistema è tanto semplice che per sei anni da lì non lo schioda nessuno, anche se Chavez a suo tempo ha indetto un referendum ogni due anni per ratificare il presidente. Non esistono governi balneari, natalizi, autunnali, di scopo, di scopa o di briscola come da noi. 

Vinci per un punto? Hai un numero di seggi standard per poter governare e ogni due anni il popolo decide se devi continuare oppure no.

So che molti italiani diranno che che il nostro paese non è così semplice, che ha diverse rappresentanze, che non ha due schieramenti puri all'americana ( e meno male! Loro sono abituati a vedere solo il bianco o il nero, noi quanto meno abbiamo la fortuna, parafrasando Sorrentino, di avere le sfumature )
Comunque tutta questa manfrina non era certo per sfornare un'ennesima legge elettorale, sia chiaro. Era solo per dire che non esistono regole del gioco perfette, ma solo squadre che vincono e che perdono. Nada mas. Immaginate un giocatore di basket che si lamenta dell'altezza del cesto e pretende una legge per abbassarlo. Lo prenderebbero a calci nel sedere costringendolo all'ippica. 
E se si vince di uno zero virgola uno si ha diritto di governare per tutti, proprio perché si è stati bravi ad avere anche solo quello zero virgola uno in più degli altri.
In modo da avere la tanto agognata stabilità. E maledire il Correa di turno che la stabilità la trasforma in un mandato vita natural durante.

Ma tanto nello Stivale non va mai bene nulla e, parafrasando ancora Sorrentino, abbiamo tutti ragione.


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