ECUADOR, Pollice in sù verso il Perù - 3°p.
DIARIO DI BORDO 3.
La Manà - Machala
Come promesso, Gonzalo e Richard ci vengono a prendere puntuali alle 10,30 con il loro furgoncino carico di indumenti.
Gonzalo ci racconta di come non sia la prima volta che offre passaggi a sconosciuti viaggiatori durante i suoi lunghi spostamenti attraverso il paese, parlandoci di un argentino che aveva accompagnato per due giorni in giro per l'Ecuador. I due uomini si mostrano sempre più disponibili, insistendo per offrirci un delizioso pranzo e rivelandosi pieni di idee ingegnose da mettere in pratica a livello affaristico.
Il viaggio verso Machala però si fa molto più lungo del previsto, dato che i nostri accompagnatori sono costretti a fare due fermate intermedie per motivi di lavoro. Non possiamo certo lamentarci dato che siamo in ampio debito con la buona sorte che ce li ha messi sul nostro cammino, anche se alla seconda fermata, nella quale Gonzalo perde oltre un'ora per mostrare a un cliente tutti i suoi prodotti, desistiamo dall'idea di arrivare in Perù in giornata. Machala non è molto distante dal confine, ma resta il fatto che non ci fa impazzire l'idea di passare la frontiera senza la luce del giorno a rassicurarci. Arriviamo così nella città capoluogo della regione de El Oro alle 19,30, congedandoci dai nostri accompagnatori ufficiali, che si offrono disponibili ad accompagnarci in giro per il paese quando torneremo verso nord. Ci sistemiamo in una bettola di periferia gestita da padroni cinesi che non brillano per la loro simpatia e che ci sistemano in una stanza con una porta che sfonderebbe pure un bambino con un calcio.
Il Perù è a due passi ormai che ci aspetta e domani avremo tutto il tempo per sbrigare le ormai abituali burocrazie per mettere l'ennesimo timbro sul passaporto, il quinto in cinque mesi. Ottima media!
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