CUBA, Tutte le strade portano all'Habana
Obiettivo numero 1: L’Avana.
Il volo dalla capitale cubana per Caracas ci aspetta il 3 aprile e confidiamo di arrivare in tempo per sbrigare le ultime faccende, sempre in linea con il nostro modo avventuroso e poco dispendioso di viaggiare. 1000 km sono un’impresa ardua, ma non impossibile. Come ogni buona corsa a tappe, anche la nostra vuelta cubana cela alcuni gran premi della montagna intermedi che vale la pena di scalare prima del traguardo. Moron e Playa Pilar sono sicuramente tra i piu’ degni di nota. Dopo un fugace ritorno a Camaguey, che questa volta funge realmente da tappa intermedia senza salite rilevanti, ci avventuriamo a nord, inesplorato in un mese a eccezione dell’Havana, alla scoperta dei rinomati cayos, strisce di terra nel mare aperto unite all’isola da uno strettissimo istmo. Moron finisce per diventare la nostra base per poterci concedere una visita dalle parti del Cayo Gullelmo, celebre location di uno dei piu’ importanti romanzi di Hemingway. Grazie a una dritta di un bancarelliere proviamo l’impresa di raggiungere Playa Pilar, una minuscola spiaggia situata nella punta nord-est del Cayo, che si affaccia sul Golfo del Messico. Piu’il posto e’ impervio da raggiungere e piu’ nasconde qualcosa di magico. Abbiamo fatto l’abitudine a questa equazione e Playa Pilar non fa eccezione. La consistenza che ha la sabbia quando la si compatta mi ricorda moltissimo l’impasto delle torte che preparava mia madre quando ero piccolo e in compagnia di mio fratello stavo appollaiato come un falco davanti al banco da cucina aspettando che si distraesse un attimo per soffiarle sotto il naso un pezzetto dell’impasto. Seppure il panorama sia semplicemente una cartolina in 3d, la sensazione non e’ delle piu’ idilliache. La felicita’ dei primi giorni sta inevitabilmente lasciando il passo all’atmosfera da partenza che mi proietta verso la prossima destinazione. Il timore che in Venezuela andremo a trovare un ambiente agli antipodi della tranquilla isola cubana acuisce la mancanza di voglia di dire addio a Fidel & C. Almeno per cio’ che mi riguarda non mi godo appieno la bellezza della cittadina di Moron, ma la tristezza svanisce di colpo quando ci imbattiamo in uno spettacolo teatrale cittadino, dove si alternano sul palco alcuni dei giovani talenti del posto, che si danno battaglia in recitazione, ballo e canto. Un Saranno Famosi in versione comunista dove al posto di Maria DE Filippi ci sono due anonimi presentatori che si compiacciono l’un l’altro, non c’e’ nessuno che contesta dal pubblico e la platea riserva applausi a scena aperta per tutti. E’ ora di fare i bagagli di nuovo pero’: manca ancora una tappa prima di concentrarci sul prossimo paese. Come le tappe piu’ importanti di una corsa ciclistica (e dai!) arriva in prossimita’ della fine. E’ Santa Clara. E’ il Che Guevara. E’ il luogo della rivoluzione per antonomasia.
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